domenica 28 novembre 2010

Haiti : il voto all'inferno

HAITI 1986 OU LA DANSE SUR LE VOLCAN

foto inviata da Fabrizio Lorusso - Città del Messico (Mexico)
29 Novembre 2010
dal calendario dell'avvento 2010
www.stellacometa.biz

HAITI 1986 OU LA DANSE SUR LE VOLCAN  (A mon frère Guy)
il faudra l’éruption du volcan pour que cesse la danse
la montagne et ses cendres écarlates pour engloutir
les châteaux de l’inconscience
le fleuve et ses laves de feu pour chasser la puanteur où la
négraille grouille comme des vers
le griot retourné aux sources africaines
parle d’un pays en trois morceaux
Haïti de la piraterie
Haïti de la bouffonnerie
Haïti de la tragédie
entre la tête d’or du monstre
et ses jambes que la gangréne pourrit
ces vastes terres vagues ce no man’s land
dont l’une des frontières atteint les cîmes glacées
du mépris
et l’autre voisine avec le cratère d’où jaillissent
les hautes flammes de la colère
il faudra l’explosion du volcan pour que cesse la danse
sauf sur la mer
face à la masse blanche du palais assis sur ses pattes
au milieu des flots verts que lèchent les pieds du
grand escalier à demi circulaire
liberté en guenilles
liberté nue
le peuple a conquis la parole et les rues
j’ai vécu pour ce jour où je plonge dans
mon peuple

comme dans les flots verts de mon enfance
l’embouchure de l’adolescence dont le courant m’emmène
à la mer
femme dont je suis né
toi qui m’as ressuscité
femme qu’à ton image j’ai créée
l’itinéraire du poète débouche sur l’épopée
Colomb jeté à la mer avec son épée et sa croix
dans le sillage des caravelles les négriers des colons
les cuirassés
de l’Occupation et les bateaux démâtés des marrons
de l’océan
dans le sillage des caravelles de Colomb
jeté à la mer avec son épée et sa croix
et à sa place
machette au clair
Péralte debout
porté par les vagues de la liberté
je me baigne dans les eaux de l’avenir
je vogue sur la tempête qui balaie l’île
je vogue dans la gueule de l’orage qui laisse la terre neuve
comme au premier jour
femme
j’ai vécu pour ce jour où je plonge dans mon peuple
comme dans l’ouragan de l’amour

HAITI 1986 O LA DANZA SUL VULCANO (a mio fratello Guly)

ci vorrà l’eruzione del vulcano perché cessi la danza
la montagna e le sue ceneri scarlatte per inghiottire
i castelli dell’incoscienza
il fiume e le sue lave di fuoco per cacciare la puzza in cui
la negraglia brulica come vermi
il griot ritornato alle fonti africane
parla di un paese in tre pezzi
Haiti della pirateria
Haiti della buffoneria
Haiti della tragedia
tra la testa d’oro del mostro
e le sue gambe che la cancrena imputridisce
queste vaste terre incolte queste no man’s land
di cui una delle frontiere raggiunge le cime ghiacciate
del disprezzo
e l’altra vicina al cratere da cui scaturiscono le
alte fiamme della collera
ci vorrà l’esplosione del vulcano perché cessi la danza
salvo sul mare
di fronte alla massa bianca del palazzo seduto sulle zampe
in mezzo a flutti verdi che lambiscono i piedi del
grande scalone semicircolare
libertà vestita di stracci
libertà nuda
il popolo ha conquistato la parola e le strade
io ho vissuto per questo giorno in cui m’immergo
nel mio popolo
come nei flutti verdi della mia infanzia
la foce dell’adolescenza la cui corrente mi trascina
al mare

donna da cui sono nato
tu che mi hai resuscitato
donna che a tua immagine io ho creato
l’itinerario del popolo sfocia nell’epopea

come la fonte al ruscello il ruscello al torrente il torrente
al fiume e il fiume al mare
l’itinerario del popolo sfocia nell’epopea
Colombo gettato in mare con la spada e la croce
nella scia delle caravelle le negriere dei coloni le corazzate
dell’Occupazione e i battelli disalberati dei fuggiaschi
dell’oceano
nella scia delle caravelle di Colombo
gettato in mare con la spada e la croce
e al suo posto
machete di luce
Péralte in piedi
portato dalle ondate della libertà
io mi bagno nelle acque dell’avvenire
io navigo sulla tempesta che spazza l’isola
io navigo nelle fauci della burrasca che lascia la terra nuova
come il primo giorno
donna
io ho vissuto per questo giorno in cui m’immergo nel mio popolo
come nell’uragano dell’amore


PAUL LARAQUE     (Poeta haitiano, 1920-2007)

L'AMORE al tempo del COLERA

L'AMORE al tempo del COLERA
è il tema del Calendario dell'Avvento 2010
sul sito internet http://www.stellacometa.biz/

giovedì 25 novembre 2010

Haiti senza aiuti

Haiti senza aiuti

RADIO POPOLARE ROMA: A 9 mesi dal terribile terremoto di Haiti e
dalle tante promesse mediatiche internazionali siamo ancora
in piena emergenza ed è sopraggiunta un'epidemia di colera.
Ne parliamo con Fabrizio Lorusso (intervista del 31 ottobre 2010)

venerdì 19 novembre 2010

Haiti Emergency - il sito internet per aiutare Haiti

Haiti Emergency - il sito internet per aiutare Haiti
nelle sezioni interne: LA MIA SCUOLA PER HAITI
www.haitiemergency.org
 
Haiti non deve morire!
Il progetto nasce dall'azione congiunta di haitiani e persone di buona volontà di tutto il mondo che amano Haiti e il suo popolo. Nasce dall'idea che è necessario aiutare e portare solidarietà, ma ogni aiuto deve favorire le possibilità di ripresa e autogestione degli haitiani, per poter uscire dall'impoverimento in cui il mondo li ha messi. Cicloni, terremoto e ora colera... Una tempesta di sventure si è accanita contro Haiti! Insieme possiamo cambiare questa realtà e far trionfare la verità, la giustizia e i diritti... per una nuova Haiti!!!

Haiti è un paese non povero ma impoverito. Impoverito da tutte le nazioni che, nel corso della storia, si sono impossessate delle sue risorse.
Un intervento nell'isola delle Antille deve tener conto di ciò e muoversi perché ogni aiuto sia una opportunità per recuperare le risorse che le sono state sottratte.
Ci muoviamo partendo dall'Emergenza e dalla Solidarietà , perché Haiti è in una continua emergenza.  Ma vogliamo realizzare una prospettiva di liberazione dalle logiche dell'emergenza, perché gli haitiani possano ritornare ad essere gli attori del loro futuro.
Per far ciò è necessario AIUTARE, stimolando tutte le azioni che realizzano non solo attività nel presente, ma costruiscano le fondamenta della casa del futuro.
L'educazione è il primo passo. Attraverso la scolarizzazione dei bambini e la sensibilizzazione a una migliore igiene, per la prevenzione del colera.
L'informazione è altrettanto importante degli aiuti materiali. Non ci sono solo le televisioni e la carta stampata. Nell'epoca della globalizzazione basta dire la verità e questa, pian piano, si farà strada e... CAMBIERÀ LA REALTÀ!
Ognuno può collaborare come crede: inviando una donazione, diffondendo le notizie, realizzando eventi, partendo come volontario, ecc.
Per l'aspetto culturale Haiti ha molto da dare, e noi possiamo unirci dando del nostro... Con le scuole realizzeremo gemellaggi culturali. Per il Carnevale 2010 faremo si che i ritmi e i colori di Haiti siano in tutto il Mondo.
Lo potremo fare con l'AIUTO di TUTTI/E, anche con il TUO!

Il sito è in quattro lingue: ITALIANO, FRANCESE, INGLESE e SPAGNOLO

puoi visitarlo qui: www.haitiemergency.org

martedì 16 novembre 2010

Rivolte e Colera ad Haiti

La rabbia di Haiti contro i caschi blu

In mille marciano contro il quartier generale delle forze dell'Onu, accusate di essere la causa del contagio che ha portato all'epidemia nel paese terremotato. Barricate, lanci di pietre e lacrimogeni, decine di feriti (da La Repubblica.iT)

domenica 14 novembre 2010

I primi interventi di aiuto alla popolazione di Haiti


Primi interventi di aiuto realizzati con le donazioni inviate dall'Italia

1) Sensibilizzazione sul pericolo imminente di Colera nella capitale Port au Prince, attraverso il volantinaggio, l'approccio diretto, lezioni d'igiene e distribuzione di sapone.
2) Incontro con un gruppo di donne attiviste, lezioni d'igiene e distribuzione di sapone.
3) Distribuzione di acqua potabile e di sapone in una scuola elementare di Port au Prince, lezioni d'igiene e distribuzione di sapone.

Un grande GRAZIE all'organizzazione e ai militanti di AUMOHD per il lavoro che stanno svolgendo a Port au Prince.

Le premieres opérations d'aide fait avec des dons envoyés par l'Italie

1) La sensibilisation sur le danger du choléra dans la capitale Port-au-Prince, par des prospectus, l'approche directe, des leçons en matière d'hygiène et de la distribution de savon.
2) Rencontre avec un groupe de femmes activistes, des leçons en matière d'hygiène et de la distribution de savon.
3) Distribution de l'eau potable et du savon dans une école primaire à Port-au-Prince, des leçons en matière d'hygiène et de la distribution de savon.

Un grand MERCI à l'organisation et des militants AUMOHD pour le travail qu'ils font à Port-au-Prince.

martedì 9 novembre 2010

Il nostro progetto per i bambini di Haiti

Da Haiti arrivano spesso cattive notizie: Gli uragani, il terremoto, i colpi di stato, e ora il Colera che sta mietendo tantissime vittime.
Una buona notizia è invece che il nostro progetto a favore dei bambini di Haiti sta andando avanti. 
Dopo la missione effettuata nella scorsa primavera, e gli aiuti già inviati, oggi siamo riusciti ad inviare una nuova donazione per i progetti di scolarizzazione dei bambini e l'emergenza in atto per l'epidemia di Colera.
La donazione si è potuta inviare grazie all'aiuto dei bambini di una scuola in provincia di Lecce, e all'aiuto di un amico/sottoscrittore di Trieste.
Contiamo su tutti/e voi perché quest'atto possa essere solo l'inizio di una lunga serie di aiuti ai bambini di Haiti.

(nella foto Italo Cassa e i bambini della Scuola del Campo di Petion Ville ad Haiti)

lunedì 8 novembre 2010

L'epidemia di Colera continua a mietere vittime

Cholera confirmed for resident of Haiti's capital

A woman holds a serum bag as she helps a relative with cholera symptoms at the the St. Nicholas hospital in Saint Marc, Haiti, Monday, Nov. 8, 2010. After at least 20 people died when Hurricane Tomas brushed past Haiti, officials are now turning their attention back to a worsening cholera epidemic that has killed more than 500 people and hospitalized more than 7,300. (AP Photo/Ramon Espinosa)

The cholera epidemic has spread into Haiti's capital, imperiling nearly 3 million people living in Port-au-Prince, nearly half of them in unsanitary tent camps for the homeless from the Jan. 12 earthquake.
Health authorities told The Associated Press on Monday that tests confirmed a 3-year-old boy who hadn't been out of the city had caught the disease. More than 100 other suspected cholera cases among city residents also were being tested.
The outbreak has already killed at least 544 people in Haiti, Health Ministry Executive Director Gabriel Timothee told the AP.
http://www.salon.com/wires/allwires/2010/11/08/D9JCF3O02_cb_haiti_disease_outbreak/

domenica 7 novembre 2010

Haiti: colera, sale bilancio morti

Oltre 500 le vittime dell'epidemia, 7.359 i ricoverati

(ANSA) - PORT-AU-PRINCE, 6 NOV - Sale ancora drammaticamente il bilancio dei morti causati dall'epidemia di colera d Haiti. I morti accertati per l'epidemia sono 501, mentre i ricoverati sono saliti a 7.359. In sostanza, secondo i dati ufficiali, il colera ha ucciso circa 32 persone al giorno, da quando e' stato individuato il 20 ottobre. Le autorita' hanno deciso l'evacuazione di 2.000 persone dal campo di Corail, uno dei piu' affollati dopo il terremoto che ha devastato l'isola a gennaio.

ANSA - articolo originale: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/11/06/visualizza_new.html_1704026669.html

venerdì 5 novembre 2010

Haiti/ Uragano Tomas raggiunge il paese, già 3 morti


Port au Prince, 5 nov. (Apcom) - La tempesta tropicale Tomas, nel frattempo diventato un vero e proprio uragano, ha raggiunto Haiti. Il primo impatto è già impressionante. Le piogge hanno già inondato diverse città mentre per il momento si registra un bilancio di 3 morti. Ad Haiti molte migliaia di persone vivono ancora nelle tendopoli e in campi di fortuna dopo il terremoto del gennaio scorso che fece 250.000 morti e più di un milione di senza tetto. Le autorità del paese hanno ordinato la chiusura della scuole e hanno iniziato a evacuare decine di migliaia di persone. Nel campo di Corail Cesselesse, il più grande nella zona di Port-au-Prince, centinaia di tende sono state abbandonate ma la maggior parte dei residenti si rifiuta di lasciare i suoi alloggi di fortuna. Su tutto il territorio dell'isola è stato dichiarato lo stato di "allarme rosso".La tempesta ha già fatto almeno 14 morti nella piccola isola di santa Lucia. 
Fonte APCOM - articolo originale: http://www.apcom.net/newsesteri/20101105_184647_285b4db_102094.html

L'ONU accélère les préparatifs à l'approche de l'ouragan Tomas

giovedì 4 novembre 2010

Dopo Terremoto e Colera è in arrivo su Haiti l'Uragano Thomas

E' previsto tra stasera (4 Novembre) e domani l'arrivo ad Haiti dell'uragano Thomas.
La popolazione di Haiti è molto preoccupata per il disastro che potrebbe arrecare, visto che 1,1 milioni di persone vivono ancora in situazioni e alloggi di emergenza, dopo il terremoto dello scorso Gennaio.
Il presidente René Preval ha intrapreso un tour per convincere le persone ad abbandonare le zone più a rischio. Di fronte però alla mancanza totale di alternative valide, alle seppur molto precarie condizioni di alloggio, sono in pochissimi quelli che stanno accettando la proposta.

Haiti, come sopravvivere al colera : Parla un volontario di Terre des Hommes


Haiti, come sopravvivere al colera

Parla un volontario di Terre des Hommes

Gennaio 2010: la terra trema ad Haiti. Ottobre  2010: il colera miete vittime. In un quadro di povertà e degrado. Immaginate la piazza principale di una capitale invasa da un accampamento. La notte non una lampada alogena ma la luce fioca di qualche lume a petrolio a rischiarare l’interno delle tende. E la violenza, sulle donne e sui minori.
È Port-au-Prince, la capitale haitiana. Unico spiraglio, i volontari. Abbiamo parlato con uno di loro, Luca Guerneri, delegato di Terre des Hommes ad Haiti.

Colera e Haiti. L’ultimo bollettino conta 333 morti e 4.676 contagiati. In quali aree si è diffusa l’epidemia?È ristretta a due aree: Artibonite e la zona centrale. A Port-au-Prince si sono verificati contagi isolati di persone che avevano visitato le aree a rischio: non ci sono focolai nella capitale.

Il terremoto di qualche mese fa. A che punto è la ricostruzione?A un punto morto. Non si sa neanche dove spostare le macerie.

L’Oms ha dichiarato che non è ancora stato raggiunto il picco dell’epidemia. Qual è lo stato d’animo della popolazione?È abbastanza tranquillo chi vive nella propria casa. Più preoccupato chi vive nei campi che sono densamente popolati e versano in condizioni igieniche precarie. È stata condotta una campagna di sensibilizzazione con la trasmissione di spot da parte del governo che invitano a lavarsi le mani e a evitare frutti di mare e pesce.

Sono arrivati gli aiuti dei governi promessi all’indomani del terremoto?Della montagna di aiuti promessi pochi sono giunti a destinazione. Una delle cause è la mancanza di know-how istituzionale da parte delle autorità haitiane.

Cioè?I fondi dei governi esteri sono bloccati perché il governo di Haiti non ha ancora fornito gli standard con cui bisogna realizzare i progetti. Se tali risorse non saranno allocate entro il 31 dicembre, termine dell’anno amministrativo, i governi le ritireranno. Le cooperazioni hanno offerto ingenti somme che potrebbero essere allocate in settori strategici come la costruzione di ponti e strade.

Gli aiuti dei volontari riescono a essere efficaci?Le Ong stanno riuscendo a fare qualcosa in più. Hanno un apparato più elastico per gestire situazioni anomale ma si tratta di risorse molto più esigue rispetto a quelle stanziate dai governi.

Come vive il colera, l’haitiano?Sembrerà strano dall’Italia, ma ci sono dei problemi più pressanti per gli abitanti di Haiti come la mancanza di uno sbocco professionale per i giovani e la condizione di estrema povertà. La gente non pone il colera tra le sue priorità.

Quali potrebbero essere le conseguenze se fosse infettata anche la capitale Port-au-Prince?Nella capitale vive un terzo della popolazione, è altissima la densità di abitanti al metro quadro. In caso di contagio nella capitale dubito che sia possibile approntare adeguati centri di contenimento e disporre di sufficienti fluidi iniettabili e antibiotici necessari per contrastare la malattia.

Crede che una migliore profilassi igienica sia sufficiente a contrastare l’avanzare dell’epidemia?Penso di sì. Il colera non è una malattia subdola, ha uno sviluppo rapido ed è facile da contenere.

A volte, però il colera può essere causato dal cattivo funzionamento del sistema fognario.Il sistema fognario è inesistente. Solo nelle case di pochi fortunati, ci sono le latrine in fossa asettica. Ma si tratta di casi sparuti. Questa mancanza può favorire l’insorgenza non solo del colera ma di tutte le malattie a trasmissione oro-fecale.

C’è stato chi ha individuato la causa del colera, debellato 100 anni fa nell’isola, in un’unità di peacekeeper nepalesi dell’Onu perché le stesse nazioni unite hanno fatto analizzare i campioni degli scarichi della loro base.Non è stato confermato che questa sia la causa. Ritengo improbabile che le Nazioni Unite inviino soldati senza un precedente controllo medico accurato.

Che progetti realizzati o in cantiere da parte di Terre des hommes?Abbiamo edificato una clinica nella zona più povera di Port-au-Prince, riabilitato due orfanotrofi, rimesso in sesto una scuola e costruendo tre scuole ex novo.

Ci sono episodi di violenza?L’ordine pubblico viene gestito in malo modo. La gente è esasperata. Sono state segnalate situazioni di compravendita o affitto delle tende. A mettere in atto questa sorta di “pizzo” sono i cosiddetti capicampo legati a doppio filo con la malavita locale. Lo stato della violenza sessuale è allarmante, a pagarne le spese le donne ma anche i minori. Le Ong stanno mettendo in atto opere di protezione dell’infanzia. Tutto è reso difficile da una gestione dei campi schizofrenica: da un lato le Ong che cercano di tamponare i danni, dall’altro le gerarchie locali che mal sopportano una gestione esterna e ostacolano.

Qual è la situazione economica?Drammatica. Paradossalmente l’arrivo di una grande mole di operatori umanitari ha creato una situazione difficile per il mercato dei prezzi. L’ampio potere di spesa dei 14mila volontari giunti sul posto facilita la crescita dell’inflazione.
Maria Rosa Pavia da TGCOM del 3/11/2010
(articolo originale: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo494854.shtml)