lunedì 28 febbraio 2011

In difesa dei diritti delle donne haitiane

In difesa dei diritti delle donne haitiane

La complessità della situazione haitiana da un'ottica femminile: intervista a Gaelle M. Celestin.
inserito da Piera Francesca Mastantuono di NOIDONNE (http://www.noidonne.org/blog.php?ID=01580)

Grazie alla collaborazione di Italo Cassa e della Scuola di Pace di Roma, agli inizi di Febbraio, sono stati ospitati in Italia Gaelle M. Celestin ed Evel Fanfan, due coraggiosi haitiani, venuti fin qui allo scopo di informare sulla situazione dei diritti umani ad Haiti, perché non siano dimenticati.
Gaelle M. Celestin è la presidente di GFANM AYISYEN YO mentre Evel Fanfan è il presidente di AUHMOD.
Entrambe le loro associazioni hanno anche lo scopo di garantire un accesso gratuito alla giustizia, affinché non diventi tanto lontana da essere sconosciuta e inaccessibile, al punto da vanificarne l’esistenza.
Tra i progetti attualmente portati avanti c’è Haiti Emergency, progetto che ha preso forma per iniziativa della Scuola di pace di Roma http://www.haitiemergency.org stabilendo poi un rapporto di partenariato anche con AUHMOD.

Gaelle M. Celestin scandisce attentamente le parole, specifica minuziosamente i contenuti, con l’intento di far arrivare in maniera chiara ed univoca la voce delle donne haitiane nell’auspicio futuro della costruzione di nuovi ponti al femminile, che siano in grado di abbattere le frontiere.


GFANM AYISYEN YO, qual è il ruolo e l’attività della sua associazione?

Innanzitutto permettetemi di ringraziarvi per quest’intervista.
Sono Gaelle M. Celestin, la presidente di quest’associazione che lavora in particolare per e con le donne che svolgono lavori domestici presso altre famiglie, sono spesso donne giovani, che hanno tra i 25 e i 30 anni, e sono una categoria particolarmente vulnerabile. Uno dei nostri obiettivi è quello di promuovere il valore delle donne haitiane, i loro diritti e la loro dignità. A tale scopo organizziamo incontri, riunioni educative per le donne, affinché acquisiscano una maggiore e migliore comprensione e conoscenza dei loro diritti, che a volte esse stesse non hanno.
E poi cerchiamo di assistere legalmente le donne che lavorano in casa quando sono vittime di violenza, soprattutto sessuale, da parte dei loro stessi datori di lavoro.

La violenza sulle donne è aumentata dopo il sisma del 12 gennaio 2010, quali sono le ragioni?

Perché dopo il sisma sono aumentate le donne che vivono nei campi, nelle tendopoli, dove non c’è sicurezza, quindi le donne sono vittime di tutti i tipi d’ingiustizia e di violenza.
Uno degli strumenti per combattere questa violenza è la stesura di dossier, ricavabili spesso proprio dalle esperienze vissute nei campi, dossier che contengano informazioni su violenze subite e sulle condizioni di vita nelle tendopoli. Con questo tipo di documentazione è possibile potersi presentare di fronte ai tribunali competenti per chiedere finalmente giustizia.

Quale cambiamento auspica per le donne haitiane?
È fondamentale comprendere che se i diritti delle donne non vengono rispettati allora vuol dire che non c’è giustizia e quindi neanche una reale stabilità politica.
Per concretizzare questa consapevolezza esistono varie associazioni di donne volontarie haitiane che lottano per questo medesimo obiettivo.

Che cosa pensa della candidatura e della potenziale elezione di Mirlande Manigat alla presidenza? E cosa potrebbe cambiare?

Questa candidatura va esattamente nella direzione auspicata dall’uguaglianza di genere, dalla parità, perché, se un uomo può essere presidente anche per una donna dovrà valere il medesimo ragionamento.
Credo che Mirlande Manigat sia una diplomatica capace, dotata delle abilità per fare qualcosa per Haiti e per le sue donne, per i loro diritti, contro la violenza e contro le ingiustizie sociali. Con lei credo che si potrà davvero cambiare .

Cosa possono fare dunque le donne italiane per le haitiane?
Il mio obiettivo sarebbe quello di creare una sorta di partenariato, attraverso i vari mezzi di comunicazione, una rete di relazioni tra le donne haitiane e le italiane, per conoscere le realtà, le problematiche e le persone.

(25 Febbraio 2011)

sabato 26 febbraio 2011

PETIT CARNAVAL HARMONIQUE HAITI

IT - Ad Haiti, dal 6 all'8 Marzo, l'organizzazione AUMOHD organizzerà una Sfilata a Port-au-Prince con i bambini delle scuole.

FR - En Haïti, 6-8 Mars, l'organisation AUMOHD organiser un défilé à Port-au-Prince avec les écoliers.

Info: http://www.lascuoladipace.org/carnevale/piccolo_carneva...le_armonico.htm

lunedì 14 febbraio 2011

L'AQUILA INCONTRA HAITI

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L'AQUILA INCONTRA HAITI

Ultima tappa del viaggio in Italia della delegazione della società civile haitiana.


Evel Fanfan (presidente di AUMOHD - Action des Unités Motivées puor une Haiti de Droit) e Gaelle Celestin (presidente dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO - L'OCCHIO DELLE DONNE"), accompagnati da Italo Cassa della Scuola di Pace di Roma, incontreranno i cittadini dell'Aquila, martedì 15 Febbraio alle h. 16.00, prima di far ritorno ad Haiti.
L'incontro si tiene a Case Matte di Collemaggio ed è organizzato in collaborazione con il Comitato 3 e 32 (info: www.3e32.com ).
E' stata invitata Stefania Pezzopane, Assessore del Comune dell'Aquila.

La Scuola di Pace - Roma
Progetto Haiti Emergency

www.haitiemergency.org

Mille bimbi in carcere ad Haiti

Rimasti soli dopo il sisma, sono reclusi con gli adulti

DI LUCIA CAPUZZI
L'Avvenire
Domenica 13 Febbraio 2011

Suze, Auguste, Joseph. I nomi sono diversi, le storie drammaticamente simili. Rimasti soli dopo il terremoto del 12 gennaio 2010, hanno cominciato a rubacchiare e a vagabondare: è la legge della strada, l’unica che vale, spesso, nelle vie di Port-au-Prince dissestate dal sisma. Un giorno, la polizia li ha “beccati” e arrestati. Anche se sono solo dei bambini o al massimo adolescenti. I più piccoli hanno appena dieci anni.

Ora, attendono il processo – alcuni da un mese altri da un anno –, dietro le sbarre. In celle di 12 metri quadrati – costruite per quattro, ma abitate da decine di persone – fianco a fianco a individui che hanno almeno il doppio dei loro anni. I “piccoli prigionieri” di Haiti sono le vittime dimenticate del terremoto. Solo poche Ong si occupano di loro, le autorità li ignorano. Per legge, i minorenni non possono essere incarcerati insieme ai detenuti comuni: devono essere portati in istituti di correzione ad hoc. Questi ultimi, però, sono andati distrutti. Gli agenti, dunque, non sanno che altro fare coi troppi ragazzi sbandati in giro per la città. Nel dubbio, li portano nelle carceri per adulti. Dove restano a lungo. Nella capitale, le uniche due strutture rimaste in piedi – anche se danneggiate – sono il Penitenziario civile di Petionville e quello Nazionale. Una parte di quest’ultimo è stata spazzata via dalle scosse. Ora, arrangiato alla bene e meglio, il carcere è di nuovo operativo. E affollato: ci sono 4mila detenuti – la capienza e il personale sono relativi a 800 –, divisi in 6 camerate.

Almeno 200 sono minorenni. In totale, «un migliaio di ragazzini è recluso nelle undici prigioni degli altrettanti dipartimenti haitiani», denuncia ad Avvenire l’avvocato Evel Fanfan, presidente di Action des Unités Motivées pour une Haiti de Droit (Aumohd). L’associazione difende gratuitamente i carcerati indigenti, dato che nel Paese non esiste l’assistenza legale d’ufficio. «Solo per accettare di esaminare un caso, un esperto privato chiede almeno 60 dollari. Per mandare avanti il dossier, ce ne vogliono mille», spiega Fanfan. I tre quarti degli haitiani ne guadagnano 60 al mese. È stata proprio l’Aumohd a far esplodere lo scandalo dei minori carcerati: a settembre, durante una visita al Penitenziario Nazionale, Fanfan aveva notato la presenza di 54 ragazzini che gli avevano chiesto aiuto. Il legale è riuscito a far portare 25 di loro in una casa protetta e a far liberare gli altri 29. Troppi sono ancora in cella. Il fenomeno esisteva anche prima del sisma. Dopo, però, è diventato cronico. Perché sono aumentati i piccoli vagabondi. La polizia, spesso, li ferma anche quando non commettono alcun crimine, se non quello di “accattonaggio”. Non a caso, la maggior parte dei piccoli è dietro le sbarre in attesa di giudizio.

Già nel 2009, secondo fonti Onu, tra l’80 e il 90 per cento dei detenuti era in carcere preventivo. In condizioni che le stesse Nazione Unite – lo scorso aprile – hanno definito «inumane e degradanti». Nel caso dei minori, il rischio di abusi e violenze, poi, è ancora più alto. L’epidemia di colera ha peggiorato ulteriormente la situazione: il sovraffollamento e le strazianti condizioni igieniche fanno dilagare l’epidemia. Nessuno, però, sa quante siano i detenuti colpiti. «Non ci sono registri affidabili. Spesso, i poliziotti non scrivono nelle liste ufficiali i nomi degli arrestati. Perché sono minori o perché non fa comodo che risultino», aggiunge Fanfan. I decessi in carcere, inoltre, non vengono comunicati ai familiari. «I parenti si presentano alla visita una, due, dieci volte. Il colloquio viene puntualmente negato – sottolinea –. Così, deducono che il loro congiunto è morto».

martedì 8 febbraio 2011

Haiti è a Roma

Molti italiani hanno conosciuto Haiti solo dopo il terremoto del 12 Gennaio 2010.
Con quell'evento catastrofico Haiti piombò improvvisamente in un inferno in terra, ma già prima ne era alle soglie.
Per chi non conosceva Haiti, i ritardi nei soccorsi, o potremmo dire l'assoluta mancanza dei soccorsi nei primi giorni, possono essere sembrati assurdi.
In più, in pochi giorni l'interesse dei Media italiani si è chiuso su questa visione degli abissi, che sono tornati però prepotentemente alla ribalta dopo l'epidemia di colera scoppiata ad Ottobre 2010, nove mesi dopo il sisma.
C'è qualcosa che non è stato raccontato ancora su Haiti, ed è la realtà di un popolo costretto da sempre ad un continuo impoverimento, negato dei minimi di rappresentanza democratica, represso in ogni sua forma di ribellione a questa schiavitù; proprio quello stesso popolo che per primo al mondo tra i popoli oppressi, nel 1804, si rese libero dalla Francia di Napoleone.
L'occasione per aprire una vera finestra su questa realtà ci viene in questi giorni dal tour che stanno compiendo in Italia Evel Fanfan (presidente di AUMOHD - Action des Unités Motivées puor une Haiti de Droit) e Gaelle Celestin (presidente dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO - L'OCCHIO DELLE DONNE").
Il viaggio in Italia è stato supportato da diverse associazioni e realtà (Lo Scoiattolo Onlus, Senza Frontiere Onlus, SOS Bambino, Selvas.Org, La Scuola di Pace). A cui si sono affiancati con il loro lavoro alcuni reporter e informatori liberi, come Martin Iglesias, Alma Giraudo e Fabrizio Lorusso.
Venerdì 11 Febbraio 2011, alle h. 17.30, presso "Officine Fotografiche" in via Libetta 1 a Roma, in collaborazione con la Rivista Loop, la Scuola di Pace di Roma offrirà la possibilità ai giornalisti, ai Media, ai comunicatori e a tutti gli interessati, di conoscere veramente Haiti, senza i filtri della censura mediatica.
L'ingresso è libero, non occorre prenotarsi.


Italo Cassa - tel.: 3400585167

2 Milioni di dollari per il Carnevale ad Haiti

Nel 2010 il Carnevale non si è tenuto ad Haiti per rispetto alle centinaia di migliaia di vittime del terremoto.
Quest'anno il Carnevale si terrà ma c'è una forte discussione in atto sull'opportunità o meno di farlo.
Si è arrivati perfino a ventilare il rischio che la grande concentrazioni di persone, durante le sfilate, possa essere un rischio per il contagio del colera.
Ma gli haitiani vanno avanti, e nelle città di Jacmel, Port au Prince, Cayes, Cap-haitien ed altre fervono i preparativi.
Quest'anno ci sarà un investimento di 2,2 milioni di dollari, di cui il 40% sostenuto dalla stato, e il resto dagli sponsor privati.
Il Carnevale costituisce un'occasione importante per Haiti, sia per il ritorno economico dovuto all'afflusso di turisti e visitatori vari, sia per l'effetto terapeutico di 3 giornate di Gioia, dal 6 all'8 Marzo, che la FESTA porterà.
Sarà un'occasione per buttarsi alle spalle, emotivamente parlando, un periodo tra i peggiori della storia di Haiti.

www.haitiemergency.org

domenica 6 febbraio 2011

ROMA INCONTRA HAITI a un anno dal terremoto

Che cosa è successo ad Haiti dopo il devastante terremoto del 12 Gennaio 2010?
Come mai più di un milione di persone vive ancora in accampamenti di emergenza?
E perché è scoppiata un epidemia di Colera che sta uccidendo migliaia di persone senza che si riesca a contenerla?
Come si possono fermare gli stupri e le violenze a cui sono soggette ogni giorno le donne di Haiti?
Come aiutare i bambini di Haiti a ritrovare un futuro di gioia?

A queste e a tante altre domande si potrà ottenere una risposta ascoltando le parole di due esponenti della Società Civile di Haiti, in visita in questi giorni in Italia per far conoscere la vera situazione in cui vive la popolazione di Haiti.

L'avvocato Evel Fanfan, presidente dell'associazione AUMOHD, un'organizzazione di avvocati che si occupa della difesa dei diritti umani e civili degli haitiani.
Gaelle Celestin, rappresentante dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO" (L'occhio delle donne) che assiste le donne vittime degli abusi, diventati purtroppo sempre più diffusi nella situazione di promiscuità in cui si vive nelle tendopoli.
Evel Fanfan e Gaelle Celestin ci parleranno della realtà di Haiti, direttamente con le loro parole, senza i filtri della censura mediatica.
L'incontro vuole anche realizzare forme di gemellaggio tra la Società Civile d'Italia e quella di Haiti, al fine di portare una solidarietà diretta.

Interverranno:
Evel Fanfan - Presidente dell'organizzazione AUMOHD di Haiti
Gaelle Celestin - Presidente dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO"
Luciano Unmarino - della rivista Loop
Italo Cassa - Presidente della Scuola di Pace di Roma - Progetto Haiti Emergency
E' stato invitato: Silvestro Montanaro - Giornalista RAI e autore di diversi servizi da Haiti

Per Info:
La Scuola di Pace - Progetto Haiti Emergency
tel.: 3400585167

Rivista Loop - Luciano Unmarino
http://www.looponline.info/

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Per tutti i giornalisti, comunicatori e Media vari
Evel Fanfan e Gaelle Celestin saranno disponibili, dal 10 al 15 Febbario, per interviste ed interventi in trasmissioni radiofoniche e televisive a Roma.
Per prenotazioni telefonare a Italo Cassa - 3400585167

venerdì 4 febbraio 2011

Torino - Lunedì 7 febbraio 2011 h. 21.00

Lunedì  7  febbraio 2011 alle ore 21,00
Caffè Basaglia
Via Mantova 34, Torino
 
Evel Fanfan
avvocato di Haiti dell'associazione AUMOHD
Gaelle M Celestin
presidente de Oeil des femmesHaitiennes" ( Gfanm Ayisyen yo)

Info:  Martin Enrico Iglesias
+39 339 5834637
mister.iglesias@gmail.com
www.comunicatorevisivo.com


HAITI: la Società Civile invisibile - Milano, Martedì 8 febbraio

Panel di Testimoni Privilegiati su:
HAITI: la Società Civile invisibile

Incontro con l’avvocato Evel Fanfan e Gaelle Celestin
Milano, Martedì 8 febbraio alle ore 14.00
presso CISL di Via Tadino, 23 - 20124 Milano - Sala Emma

In qualità di membri attivi della Società Civile Haitiana, Evel Fanfan e Gaelle Celestin
vogliono poter portare a conoscenza dell’opinione pubblica italiana lo stato di abbandono e sofferenza di Haiti che ancora soffre gravi condizioni sul piano socio-economico, politico e in particolar modo nei riguardi dei diritti e della dignità della persona umana. A dodici mesi dal tragico terremoto e le 300mila vittime, le condizioni di emergenza permangono e gli aiuti si sono rivelati insufficienti e non adeguati ad una effettiva ricostruzione (oltre 1milione di persone vive ancora in tendopoli improvvisate e sono oltre 4.000 i morti di colera).
C’è il bisogno, da parte della popolazione, di normalità e non solo a livello sanitario, produttivo, educativo, ma anche e soprattutto nel senso di avviamento all’autosufficienza. La permanenza del carattere emergenziale di questi aiuti crea purtroppo un ostacolo a vere politiche di ricostruzione, mantenendo la popolazione in condizione di bisogno di assistenza permanente e disperata. Oltre a condizionare e determinare la permanente incapacità a coltivare la partecipazione civile e l’inclusione sociale alla ricostruzione.
L’avvocato Evel Fanfan, legale rappresentante di AUMOHD - Action des Unités Motivées pour une Haïti de Droit e Gaelle Celestin, rappresentante di un associazione di Donne - Oeil des femmes Haitiennes - vogliono dimostrare come le Associazioni Haitiane, e le componenti della società civile, siano pronte e disposte a trovare negli aiuti umanitari esteri nuove forme di partecipazione che sostengano le realtà presenti ad Haiti e collaborino con queste evitando il perpetuarsi di una forma di colonialismo umanitario.
Un importante e raro incontro con rappresentanti di associazioni haitiane, per dare voce alla Società Civile invisibile.


Contatti e info: Martin Iglesias +39.339.5834637 - mait to: martinselvas@gmail.com

martedì 1 febbraio 2011

Haiti in Italia


L'arrivo all'aeroporto di Fiumicino (Roma) di Evel Fanfan e Gaelle Celestin da Haiti.

L'avvocato Evel Fanfan, è il presidente dell'associazione AUMOHD, un'organizzazione di avvocati che si occupa della difesa dei diritti umani e civili degli haitiani.

Gaelle Celestin, è la presidente dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO" (L'occhio delle donne) che assiste le donne vittime degli abusi, diventati purtroppo sempre più diffusi nella situazione di promiscuità in cui si vive nelle tendopoli.

Compiranno un lungo tour per l'Italia con tappe a:
Terni - Lo Scoiattolo ONLUS
Vicenza e Udine - SOS Bambino ONLUS
Milano e Torino - Selvas.Org
Val di Susa - Comitati NOTAV

Dal 9 Febbraio saranno a Roma.
Il giorno 11 Febbraio verrà organizzata una conferenza pubblica presso "Officine Fotografiche" in via Libetta 1, organizzata dalla Scuola di Pace di Roma e la Rivista Loop.

Info: http://www.haitiemergency.org - http://www.lascuoladipace.org
http://www.selvas.eu - http://selvasorg.blogspot.com/

ROMA INCONTRA HAITI a un anno dal terremoto


ROMA INCONTRA HAITI a un anno dal terremoto
11 Febbraio h. 17.30

presso "Officine Fotografiche"
via Libetta 1 - Roma

A un anno dal terremoto potremo incontrare direttamente Haiti, sapere qual'è la situazione reale nell'isola, dopo il terremoto del Gennaio 2010 e l'epidemia di Colera iniziata a Ottobre.
Potremo farlo attraverso l'incontro con due rappresentanti della SOCIETA' CIVILE HAITIANA in questi giorni in Italia:
L'avvocato Evel Fanfan, presidente dell'associazione AUMOHD, un'organizzazione di avvocati che si occupa della difesa dei diritti umani e civili degli haitiani.
Gaelle Celestin, rappresentante dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO" (L'occhio delle donne) che assiste le donne vittime degli abusi, diventati purtroppo sempre più diffusi nella situazione di promiscuità in cui si vive nelle tendopoli.
Evel Fanfan e Gaelle Celestin ci parleranno della realtà di Haiti, direttamente con le loro parole, senza i filtri della censura mediatica.
L'incontro vuole anche realizzare forme di gemellaggio tra la Società Civile d'Italia e quella di Haiti, al fine di portare una solidarietà diretta.

Interverranno:
Evel Fanfan - Presidente dell'organizzazione AUMOHD di Haiti
Gaelle Celestin - Presidente dell'associazione di donne "GFANM AYISYEN YO"
Luciano Unmarino - della rivista Loop
Italo Cassa - Presidente della Scuola di Pace di Roma - Progetto Haiti Emergency

E' stato invitato: Silvestro Montanaro - Giornalista RAI e autore di diversi servizi da Haiti

Per Info:
La Scuola di Pace - Progetto Haiti Emergency
www.haitiemergency.org
tel.: 3400585167

Rivista Loop - Luciano Unmarino
www.looponline.info

Progetto Haiti Emergency www.haitiemergency.org